Ho studiato alle università olandese e italiane, dato degli esami in Italia e in Olanda, insegnato italiani e olandesi, usati manuali italiani e olandesi e quindi mi senti capace di dire la mia sulle differenze didattiche.
Gli esami orali in Italia
Le differenze tra i Paesi sono notevoli. In Italia sull’università tutti i miei esami erano orali. E quando mi facevano l’interrogazione dovevo sempre sapere i nomi di tutte le persone, i dati storici più importanti e gli eventi principali.
I paper e le presentazioni in Olanda
In Olanda quasi tutti gli esami di Storia erano paper. Potevo scegliere un’argomento che mi piaceva, fare una ricerca e creare una bibliografia fatta da me per poi sviluppare un argomento mio che riguardava il tema. Nella mia esperienza in Italia non ti chiedono del tuo parere personale. In Olanda puoi passare un esame di storia della Babilonia, senza sapere i nomi e gli eventi principali che riguardano l’epoca.
A parte dei paper in Olanda devi spesso fare una piccola presentazione. Nei gruppi collaborativi ogni settimana uno studente prepara una presentazione e con l’aiuto spesso di un powerpoint racconta di un tema assegnatogli dal professore o scelto da lui stesso. Gli olandesi già alla scuola elementare imparino di fare presentazioni davanti alla classe. E che è importante essere brevi e concisi.
Andare al nucleo con fatti noiosi verso digressioni leziosi ma interessanti
Nella mia esperienza spesso gli olandesi sono più capace di andare al nucleo di un discorso. Ma gli italiani sono più all’altezza di dati, nomi, fatti, nomi di concetti, correnti storici ecc. Invece io ho avuto difficoltà ad andare al nucleo quando leggo libri italiani, perché sono molto densi. Ho letto un bel po’ sugli anni 70 in italiano, che è un mucchio di eventi storici e alla fine ho solo capito il nucleo, leggendo una frase dipendente di Ross King (americano) nel suo libro De kortste geschiedenis van Italie.
Gli olandesi sono brevi, concisi nelle presentazioni, mentre gli italiani hanno la tendenza a divagare. Che però li rende più bravi a raccontare storie e a spiegare l’arte o la poesia. Mio fratello è un editore e mi ha racontato come deve sempre cancellare tante cose dei scrittori italiani perché spesso considera la loro scrittura leziosa, superflua. D’altra parte ho sentito di una traduttrice e da un traduttore dall’olandese all’italiano che a volte sentono il dovere di aggiungere la loro nella traduzione, perché l’olandese tradotto alla lettera sembra troppo semplice, persino ovvio o stupido.
In Olanda abbiamo la tendenza con la storia di elencare i fatti in modo molto noioso. Penso per esempio al libro De geschiedenis van het moderne Italie di Jaap van Osta. Che non fa piacere a leggerlo.
Una cosa che da un italiano è considerato ‘contemporaneo’, da un olandese è visto come antico. Il novecento.
Le liste di vocaboli… parliamone
Poi sul riguardo delle differenze nella didattica di una lingua: Mio figlio fa il gymnasium olandese e ha sei lingue da studiare. Ogni settimana viene interrogato sulle liste con vocaboli. In Italia ci sono delle liste brevi che accompagnano un capitolo, per rendere più chiaro il capitolo, ma mi sa che le liste non vengano controllate nel modo feroce olandese. E noto qualche resistenza dai miei studenti italiani quando li voglio controllare in questo modo olandese. Sull’efficacia delle liste di vocaboli si può dire di tutto, e infatti ne ho detto già tutto in questo articolo.
I metodi per studiare una lingua, nei libri di studio, sono anche molto diverso. Quelli italiani sono centrati molto sulla grammatica. Non ho incontrato ancora nessun Italiano che non sappia cos’è un aggettivo o un complemento diretto. In Olanda devo spesso ripassare questa ‘cosa teorico’ che tanti studenti olandesi hanno fatto solo alla scuola elementare un po’. I miei studenti italiani che studiano l’olandese in confronto mi fanno le domande più difficili grammaticalmente. I metodi olandesi sono più centrati sulla pratica, la conversazione, giochi di ruolo, frasi utili nella conversazione quotidiana.
Mi piacerebbe sentirti sulla tua esperienza che riguarda le differenze didattica in un commento.
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Docente di lingua olandese per italiani da recente, docente di italiano per olandesi oltre 15 anni. Abito con mia famiglia a Schoonhoven, tra Utrecht e Rotterdam. Ho studiato storia, didattica e lingua italiana. Amo la corsa immersa in natura, la letteratura italiana e la musica della fiamminga Sylvie Kreusch.
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